Dal Colle alla pianura (Asolo 1866-1946)
Toccherà ad un rappresentante della nobiltà segnare l’inizio del grande cambiamento del 1946: il conte Orazio Baglioni di Casella, “nominato” dal prefetto di Treviso sindaco di Asolo dal gennaio al marzo 1946.
Sarà lui ad organizzare, su un’unica lista con venti candidati, le prime libere elezioni amministrative, che nel marzo 1946 assegnarono ai candidati della pianura la maggioranza.
La storia recente della Città di Asolo, dall’Unità d’Italia alla fine della seconda guerra mondiale, rispecchia il cambiamento sociale, economico dell’intero Paese. Sono gli anni che vedono il passaggio del potere dalle oligarchie cittadine dell’antica nobiltà, dal ristretto ceto dei proprietari terrieri e dai rappresentanti delle libere professioni del centro storico (il Colle), agli amministratori della pianura eletti con libere elezioni, con la partecipazione di tutti i cittadini residenti, uomini e donne, senza distinzioni di censo, titoli nobiliari e professionali.
Ma ad Asolo succede qualcosa di più, in questo periodo, raccontato da Perrone, il Colle era pur sempre la “Grande Asolo” sede di pretura, banche, notai, avvocati, professionisti, ritrovo di grandi pensatori e viaggiatori italiani e stranieri. Il suo territorio comunale comprendeva anche Monfumo e Castelcucco, oggi Comuni autonomi. Oggi Asolo è un borgo dal fascino antico e straordinario, ma ha perso la sua storica centralità territoriale. Con la fine della seconda guerra mondiale il centro decisionale del Comune si è trasferito dal Colle alla pianura.
Autore: Giuseppe Perrone