Il clarinetto del rabbino Smuhel
Königsberg, la città di Kant, circondata dall’Armata Rossa. Questo è lo scenario della vicenda che ha inizio nell’estate del ’44 nei boschi e nelle radure ad est della futura Kaliningrad.
AUTORE: Luigino Bravin
Königsberg, la città di Kant, circondata dall’Armata Rossa. Questo è lo scenario della vicenda che ha inizio nell’estate del ’44 nei boschi e nelle radure ad est della futura Kaliningrad. Il dramma di una moltitudine di persone indifese, in balia della Wehrmacht in ritirata, in attesa di essere evacuate verso la salvezza in Germania. Un naufragio, il più funesto nella storia dell’uomo: l’affondamento da parte della marina sovietica del transatlantico Gustloff che scompare nelle acque ghiacciate del Baltico portando a morte quasi 10.000 profughi tedeschi. La tragedia vede solo qualche superstite, uno dei quali, il giovane Solomon, ci condurrà per mano attraverso numerose vicissitudini, legate a doppio filo con la storia di Israele, fino ai giorni nostri. Ma sarà la vita di suo fratello Aaron a segnare il passo della storia in ogni istante, attraverso la sua musica e la sua umanità; la melodia del clarinetto, appartenuto al vecchio rabbino Smuhel, si rivelerà determinante nel portare a compimento il corso degli eventi in modo impensabile e in grado di donare emozioni irripetibili.