Blain said
Giorgio Sbrocco, al terzo capitolo della saga del suo poliziotto rugbista, ci consegna un Sergio Penurìa in forma smagliante, alle prese con il caso del “morto del Magnolia”, che risolve grazie a un paio di intuizioni (e una discreta dose di buonasorte) che solo i rugbisti di razza sanno esibire nei momenti di assoluta criticità. Anche quelli che giocano in serie C e che nessuno paga per andare a vedere.
Tempo di elezioni. Un furgone che viene scaraventato contro la roccia da un camion che scoda all’uscita di una galleria. Un carico decisamente speciale che innesca un caso giudiziario potenzialmente devastante, una ragazza apparentemente mite e solare che esce di scena troppo presto e una docente universitaria che pratica la solidarietà a chilometri di distanza. E poi rugby, tanto e goduto. In sottofondo e in primo piano, evoluto nei modi ma sempre di grana grossa e immediata. Amicizie giuste e sbagliate, vendette e soprese. Arbitri disponibili e presidenti generosi. E vittime e colpevoli. Punte da trapano, acidi e solventi. Colleghi anziani disposti a insegnare. La corpulenta Rosanna, l’equivoco Kevin. E Sergio Penurìa che sceglie la parte chiusa. Fino ai Manicomi del maestro Van de Sfroos.
Autore: Giorgio Sbrocco